Treni vuoti per un giorno, tutti in macchina verso Milano: è una delle proposte, nate sulla scia dell’esasperazione, dei pendolari della linea ferroviaria Como-Lecco. I disagi causati da ritardi e cancellazioni delle corse sono quotidiani e la pazienza è ormai arrivata al limite, tanto da spingere chi usa ogni giorno i treni a forme di protesta clamorose. Come quella lanciata dai pendolari attraverso un gruppo Facebook, che propone di viaggiare un mese senza biglietti né abbonamenti. Un’idea di sciopero che non piace però ai comitati dei viaggiatori lombardi, perché – scrivono in un comunicato – “l’essere dalla parte della legalità costituisce sempre il presupposto necessario per far sentire le proprie ragioni”.
“Il biglietto rappresenta il termine di un contratto stipulato con la società che offre il servizio – dice Ettore Maroni, portavoce del Comitato pendolari di Como – Senza biglietto non esiste contratto. La situazione in questo periodo è in effetti disastrosa, ma questa forma di protesta non credo possa portare a dei risultati. C’è soltanto il rischio che qualcuno prenda una multa. Più efficace sarebbe, a mio parere, abbandonare tutti il treno per un giorno – conclude Maroni – e utilizzare in massa la propria auto per recarsi sul posto di lavoro o di studio. In questo modo si paralizzerebbe il traffico in Lombardia e forse riusciremmo a far sentire la nostra voce”.