Nessun danno per le casse dello Stato. La Corte dei Conti ha assolto con formula piena Antonio Viola e Antonio Ferro, rispettivamente ex direttore dei lavori ed ex responsabile unico del procedimento delle paratie di Como. La Procura aveva chiesto la condanna dei due al pagamento complessivamente di quasi 3 milioni di euro, ma il collegio giudicante ha respinto tutte le richieste di danno erariale e ha messo in carico a Palazzo Cernezzi il pagamento delle spese processuali.
Il cantiere infinito delle paratie, bloccato da anni, è finito al centro di una serie di inchieste e vicende giudiziarie. Il procedimento della Corte dei Conti è il primo che si conclude e quella depositata il 10 novembre scorso è la prima sentenza pronunciata sulla complessa vicenda.
La Corte dei Conti ha di fatto riconosciuto la legittimità dell’operato del direttore dei lavori e del Rup. La Procura della magistratura contabile della Lombardia aveva definito le barriere anti-esondazione di Como, <a tutti gli effetti una delle più grandi opere incompiute della regione> e aveva quantificato in 2,9 milioni di euro il danno per le casse dello Stato, ponendo a carico di Viola l’importo di 1,1 milioni di euro e la cifra restante a carico di Ferro. Tutte le richieste di danno sono state però respinte dalla Corte.
<Lungi dall’agire con quella sprezzante trascuratezza dei propri doveri che caratterizza la colpa grave – si legge nella sentenza – risulta che i convenuti si trovarono a dover conciliare esigenze diversificate e talora contrastanti e mutevoli secondo quelle che apparivano effettivamente le scelte più adeguate e meno penalizzanti>.
L’avvocato Elisabetta Di Matteo, che con Elia Di Matteo si occupa della difesa di Antonio Viola non nasconde la soddisfazione per la sentenza. <La Corte ha in fatto e in diritto riconosciuto la legittimità dell’operato dei dirigenti comunali citati – Questa sentenza è molto importante e questa circostanza non potrebbe non essere tenuta nella debita considerazione sia dalla magistratura penale sia dalla magistratura amministrativa>.