Si allarga il caso dello scandalo delle false revisioni a Como. Sono state infatti ritirate le carte di circolazione di altri diciotto mezzi pesanti – otto autobus e dieci camion privati – dopo la raffica di sequestri delle scorse ore.
Sono le conseguenze dell’inchiesta “Porte Aperte”, che aveva portato all’arresto del dirigente della motorizzazione di Como Antonio Pisoni. Le forze dell’ordine martedì hanno sequestrato la carta di circolazione di 78 bus di Asf Autolinee, la società del trasporto pubblico di Como, poiché le revisioni dei mezzi infatti erano state effettuate in modo scorretto dall’ingegnere finito al centro dell’inchiesta.
Nelle scorse ore, come detto, altri diciotto sequestri di libretti e quindi altri diciotto mezzi pesanti dovranno temporaneamente rimanere in garage.
Si tratta di otto pullman di un’azienda di trasporti privata e dieci camion di diverse ditte di autotrasporto.
Le aziende proprietarie dei mezzi – la società a maggioranza pubblica Asf Autolinee, così come le altre ditte private – in questa vicenda, è bene ricordarlo, sono parte lesa.
Complessivamente, in tre mesi sono stati riscontrati 159 controlli fasulli. Quindi le conseguenze dell’inchiesta potrebbero ulteriormente allargarsi.