È iniziato il conto alla rovescia per la decadenza del sindaco di Cantù, Edgardo Arosio. Ieri sera l’atteso consiglio comunale di Cantù, convocato su richiesta delle minoranze lo scorso mese di febbraio, ha votato la delibera con cui è stato avviato il decorso dei dieci giorni, entro i quali il sindaco dovrà porre rimedio alla causa di ineleggibilità.
Il caso è riesploso dopo la decisione del Tar che, accogliendo il ricorso del fratello del sindaco, Armando Arosio, e della sua impresa di pompe funebri, ha di fatto reso nuovamente incompatibile il primo cittadino di Cantù. Il sindaco, dopo aver ricevuto la notizia della sentenza, si è da subito detto deciso ad andare avanti, escludendo l’ipotesi dimissioni. Le minoranze sono andate immediatamente all’attacco, chiedendo la convocazione in temi brevi dell’assemblea cittadina, per evitare di trascinare ulteriormente la situazione di incertezza che si è venuta a creare.
Da ieri sera sono così partiti i dieci giorni per risolvere l’incompatibilità. Diversamente in un nuovo consiglio comunale verrà votata la decadenza di Arosio. Intanto la giunta canturina ha presentato ricorso al Consiglio di Stato sulla decisione del Tar. Ricorso che la maggioranza confida possa essere accolto nell’udienza del 15 marzo, in pratica entro la scadenza dei dieci giorni: se non con un annullamento quantomeno con una sospensiva.