E’ stato il giorno di Mario Lucini nel maxi processo in Tribunale a Como per presunte irregolarità nella gestione del cantiere infinito delle paratie e di altre opere pubbliche. L’ex sindaco è stato sentito per ore e ha ripercorso tutto il lavoro fatto per il cantiere del lungolago durante il suo mandato. Portare a termine l’opera era l’obiettivo prioritario per la sua giunta, ma la ormai famosa terza variante, quella che avrebbe dovuto chiudere la vicenda paratie, non solo si è arenata ma è finita pure al centro della maxi indagine della Procura.
Mario Lucini ha difeso senza tentennamenti il suo operato e quello della sua amministrazione. <Quando sono stato eletto nel maggio del 2012 era noto a tutti che il progetto delle paratie doveva essere modificato. Abbiamo deciso di intervenire con un ridimensionamento e con una revisione dell’intervento perché c’erano rischi concreti, andando avanti, di creare danni agli edifici fronte lago oltre che di avere in futuro il problema degli allagamenti in piazza Cavour>.
L’ex sindaco ha difeso anche la procedura seguita per redigere la terza variante, passando da uno studio di fattibilità così come la scelta di non rescindere il contratto con Sacaim. <Un recesso unilaterale senza un reale motivo fondante avrebbe comportato solo problemi per il Comune e per la prosecuzione dei lavori>, ha detto.
Durante la lunga udienza non sono mancati momenti di tensione. La testimonianza di Mario Lucini proseguirà anche nella prossima udienza.