Quattro anni di reclusione. E’ la condanna inflitta in primo grado all’educatrice dell’asilo nido di Cernobbio accusata di maltrattamenti sui bimbi a lei affidati, quelli della sezione lattanti, piccoli dai 3 a 18 mesi. La donna, Grazia Viganò, 58 anni, era stata arrestata dai carabinieri della compagnia di Como, il 28 marzo scorso. Per l’accusa, avrebbe ripetutamente maltrattato i bimbi, in particolare nel momento del sonno e del pranzo.
L’educatrice, difesa dall’avocato Livia Zanetti, che aveva ottenuto gli arresti domiciliari poi trasformati in obbligo di dimora, già nel primo interrogatorio aveva subito ammesso: “Non cerco scuse. Ho esagerato. Ho avuto un periodo difficile, mi sarei dovuta prendere una pausa”.
In Tribunale a Como oggi la sentenza di primo grado nel processo con rito abbreviato. Una condanna severa quella inflitta dal giudice dell’udienza preliminare Massimo Mercaldo, 4 anni appunto, più dei 3 anni e 10 mesi chiesti dall’accusa. Erano undici gli episodi contestati a Grazia Viganò, anche se gli inquirenti avevano parlato poi di fatto di maltrattamenti all’ordine del giorno.
L’educatrice lavorava da anni all’asilo nido comunale di Cernobbio e non erano mai stati segnalati problemi. L’inchiesta dei carabinieri è scattata dopo la denuncia di altri dipendenti della struttura stessa. I carabinieri hanno effettuato intercettazioni ambientali e video con telecamere nascoste.
Il Comune di Cernobbio e cinque famiglie si sono costituite parte civile ma eventuali risarcimenti verranno poi valutati in sede civile.