La procura di Como chiede il giudizio immediato per il gestore dell’hotel Volta di Canzo arrestato nel novembre scorso con l’accusa di intermediazione illecita e caporalato. Secondo quanto accertato dai carabinieri, sfruttava i disperati e faceva leva sul loro stato di povertà per obbligarli a sottostare a condizioni limite. Quando li pagava, la tariffa oraria scendeva fino a 50 centesimi, ma molto spesso il loro compenso era soltanto vitto e alloggio nella stessa struttura in cui lavoravano.
L’indagine era stata condotta dai carabinieri di Asso e dall’Ispettorato del Lavoro. La struttura, un albergo a tre stelle, era stata sequestrata. Le forze dell’ordine avevano accertato la presenza di 9 persone totalmente in nero, tra le quali 2 senza permesso di soggiorno, che si occupavano di tutto, dalla cucina alla pulizia delle camere.
Il gestore, un 41enne della provincia di Milano, reclutava i lavoratori con annunci su internet e con il passaparola. I carabinieri avevano contestato all’uomo una serie di
I carabinieri contestano al gestore, un uomo di 41 anni residente in provincia di Milano, una serie di aggravanti, tra cui quella di avere esposto i lavoratori a situazioni di pericolo e anche almeno un episodio di violenza su una dipendente.
Il magistrato che coordina l’inchiesta, Maria Vittoria Isella, ha chiesto il giudizio immediato per il 41enne.