Arresti domiciliari per Antonio Ballan, il 51enne comasco accusato di aver sparato per errore all’amico Roberto Fusi, 52 anni, uccidendolo. L’omicidio è avvenuto la sera del 6 marzo scorso nell’abitazione di Ballan, che poi ha trasportato il corpo della vittima fino a Faggeto Lario, abbandonandolo a bordo della Lariana, dove è stato scoperto all’alba del 7 marzo.
Il giudice delle indagini preliminari di Como Massimo Mercaldo, dopo aver sentito il parere favorevole del pubblico ministero Mariano Fadda, ha concesso a Ballan, che era in carcere al Bassone, i domiciliari.
La vittima, Roberto Fusi, comasco 52enne, abitava con la madre in via Zezio. Il gip di Como, pur chiarendo che “permane l’esigenza cautelare”, ha sostituito la misura del carcere con i domiciliari. “Devono valutarsi positivamente – scrive il giudice – le piene ammissioni di responsabilità”. “Pertanto – è la chiosa – può essere ritenuta idonea a prevenire il pericolo di reiterazione del reato la misura degli arresti domiciliari”.
Antonio Ballan ha lasciato ieri il carcere. “Ha confessato e ha tenuto una condotta collaborativa fin da subito – ha commentato il suo avvocato, Riccardo Guido – Ha chiarito i fatti assumendosi la responsabilità ma spiegando anche la dinamica. Le esigenze cautelari non c’erano. Non c’era rischio di inquinamento delle prove, è incensurato, non può scappare perché è di Como, qui vive e qui vivono i suoi parenti”.
Roberto Fusi è stato ucciso durante una serata in compagnia. Oltre a vittima e omicida erano presenti altri due amici. Fusi aveva chiesto di vedere la pistola regolarmente detenuta dall’amico dalla quale, durante una sorta di gioco scherzoso, è partito un colpo fatale per Fusi. Ballan è accusato di omicidio colposo e occultamento di cadavere.