“La piaga della guida in stato di ebbrezza purtroppo sta crescendo ed è una delle principali cause dell’omicidio stradale, con la velocità e la distrazione, soprattutto per l’uso del cellulare alla guida. E’ necessario un maggiore impegno di tutti per invertire questa tendenza e fermare la strage”.
Piergiorgio Assumma, avvocato, presidente dell’Osservatorio nazionale sulle vittime di omicidi stradali, interviene dopo l’incidente di Como costato la vita a una ragazza di 24 anni. L’alcol, anche se l’indagine è solo all’inizio, potrebbe essere un’altra volta tra le cause della tragedia.
“Gli effetti dell’alcol sulla capacità di guidare sono seri e spesso sottovalutati, non solo dai più giovani – dice Assumma – Oltre il livello di 0,5-0,7 già si perde la visione laterale, poi più aumenta la quantità di alcol e più le percezioni sensoriali sono alterate”.
Per il presidente dell’Osservatorio è necessario l’impegno di tutti. “Occorre battere molto di più sulla formazione nelle scuole, già con i ragazzi delle medie. I giovani devono metabolizzare e fare proprio il messaggio. Anche nelle autoscuole è necessario sensibilizzare maggiormente sul tema dell’omicidio stradale. Non basta una norma, è un fenomeno che si combatte su più fronti, dal singolo alla collettività”.
L’Osservatorio ha proposto anche una modifica della legge sull’omicidio stradale. “C’è una dissonanza tra il codice penale sull’omicidio stradale e il codice di procedura penale – conclude Assumma -. E’ importante prevedere l’obbligo dell’esame del sangue in caso di sospetto stato di ebbrezza perché solo quel test è in grado di dare un risultato certo e utilizzabile durante il processo per arrivare alla corretta eventuale pena”.