“Non l’ho colpito apposta. Muovevo il coltello davanti a me per difendermi, lui si è buttato contro”. Si è difeso così ieri davanti al pm Antonia Pavan il 33enne senegalese residente a Carbonate accusato di aver accoltellato il cugino con una lama di 20 centimetri.
Un fatto di sangue che risale al 16 agosto. Il cugino si trova ancora ricoverato in ospedale per quella coltellata.
Il 33enne, assistito dall’avvocato Davide Arcellaschi, di fronte al pm in una prima circostanza si era avvalso della facoltà di non rispondere. Nelle scorse ore tuttavia ha cambiato idea, chiedendo di essere sentito dal pm. L’interrogatorio si è tenuto ieri mattina al sesto piano del palazzo di giustizia di Como. Il litigio sarebbe partito da motivi futili, l’ingresso non autorizzato nella camera del cugino. Il 33enne sarebbe stato picchiato in modo violento dal parente e, in cucina, avrebbe impugnato prima una padella, poi il coltello, brandendolo per tenere lontano il cugino. Quest’ultimo, stando al racconto del 33enne, si sarebbe lanciato nuovamente in avanti per colpirlo rimanendo infilzato. Anche l’indagato è rimasto ferito nella colluttazione riportante la frattura di un ginocchio.