I presidi comaschi bocciano l’ingresso in classe non prima delle 9 per i ragazzi delle scuole superiori. “Abbiamo trovato un punto di equilibrio che ora rischia di saltare – è la sintesi delle considerazioni dei dirigenti lariani – Serve subito un correttivo”.
Il malumore è diffuso. “Ci ritroviamo da un momento all’altro completamente sbilanciati – dice il preside del Giovio Nicola D’Antonio – Con l’ingresso alle 9 sarà necessario incentivare le corse dei mezzi pubblici in altre fasce orarie per non costringere i ragazzi a restare troppo tempo fuori dalla scuola. È un problema. A mio avviso le scuole dovrebbero accordarsi per far presente che nel territorio di Como si è trovato un equilibrio e così facendo si rischia di farlo saltare”.
“Abbiamo ad esempio ragazzi che arrivano dall’Altolago e c’è chi prende il bus o l’aliscafo in determinati orari che possono essere solo quelli. – dice il preside del liceo Volta Angelo Valtorta – Se si sposta l’orario di ingresso allora si devono prevedere nuove corse, oppure i ragazzi dovranno stare fuori in attesa a lungo o rimarranno a casa dietro richiesta dei genitori di implementare la didattica online. Le difficoltà sono sia in ingresso che in uscita”.
La norma, che entrerà in vigore dal 21 ottobre, secondo i presidi è stata pensata principalmente per le grandi aree metropolitane dove il trasporto pubblico “è capillare e prevede molte corse dei mezzi”. Lo sforzo sarà ora quello di premere su Provincia e Regione affinché chiedano al governo una rimodulazione della norma che tenga presente le diverse fattispecie dei territori. “Ci sembra il metodo migliore per cercare di arginare un problema che potrebbe esplodere in maniera decisa”, dice Valtorta. “Bisogna insistere affinché si considerino le caratteristiche del nostro territorio e il fatto che tutti ci siamo spesi per trovare una soluzione praticabile e che in questo primo mese di scuola sembra aver dato buoni risultati” dice anche il preside del Setificio Roberto Peverelli.
Il presidente della Provincia di Como, Fiorenzo Bongiasca ha assicurato l’impegno per cercare di intervenire nelle sedi opportune per far presente la situazione esistente in provincia di Como.