Nei primi nove mesi del 2020 le imprese lariane calano di oltre 100 unità (-36 a Como e -82 a Lecco). Un dato in controtendenza rispetto a quello regionale e nazionale, dove il saldo tra iscrizioni e cessazioni di imprese è positivo. Emerge dal rapporto “Avvii e cessazioni” realizzato dall’ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Como-Lecco.
L’emergenza sanitaria si riflette in particolare nel dato relativo alle imprese nate nei primi tre trimestri dell’anno: il più basso degli ultimi 10 anni. A Como la variazione negativa ha sfiorato le 500 unità: da 2.195 a 1.715 (-21,9%). Diminuiscono anche le chiusure: nel periodo gennaio-settembre 2020 nell’intero territorio lariano se ne sono registrate quasi 2.700 contro le 3.448 dello stesso periodo del 2019. Di queste, 1.751 sono avvenute a Como (-405 unità).
Il tasso di crescita delle imprese comasche nei primi nove mesi del 2020 è negativo, pari al -0,1%, per la prima volta negli ultimi dieci anni. A Como hanno un peso maggiore le aziende del tessile-abbigliamento, del legno-arredo, degli altri servizi e del turismo.
Significativo il calo di 79 imprese registrato nei primi tre trimestri dell’anno nel comparto artigiano a Como, dove si nota anche una forte flessione delle imprese nate, come era prevedibile dato il persistere dell’emergenza legata al Covid-19. In provincia la diminuzione è stata di 178 imprese. Il tasso di crescita tra gennaio e settembre a Como resta stabile attestandosi al -0,5%. Sul territorio risultano maggiormente presenti le imprese artigiane del legno-arredo, del tessile-abbigliamento e delle costruzioni.