Stato di emergenza prorogato fino al 30 aprile e stop allo spostamento tra regioni per un mese, fino al 15 febbraio. Sono alcune delle misure adottate dal governo, per cercare di anticipare una nuova impennata dei contagi.
La Lombardia rischia concretamente di diventare zona rossa a partire da domenica, quindi di subire le restrizioni più severe. Le ordinanze del ministro della Salute arriveranno dopo la pubblicazione del nuovo report dell’Istituto Superiore della Sanità, venerdì 15 gennaio, e le nuove classificazioni per colore dovrebbero essere effettive da domenica. Lombardia, Sicilia ed Emilia Romagna rischiano di passare dall’arancione al rosso. Nell’ultimo rapporto dell’Iss, la Lombardia aveva un indice di contagio Rt pari a 1,27, e la nuova soglia per passare da arancione a rosso è 1,25.
La notte scorsa, Palazzo Chigi ha reso note le misure adottate con un decreto legge durante l’ultimo consiglio dei ministri.
Resterà consentito fare visita a parenti o amici tra le 5 e le 22, una volta al giorno, massimo due persone. Questo spostamento – precisa il Governo – può avvenire all’interno della stessa Regione, in area gialla, e all’interno dello stesso Comune, in area arancione e in area rossa, fatto salvo quanto previsto per gli spostamenti dai Comuni fino a 5.000 abitanti, dai quali si possono percorrere massimo 30 chilometri senza andare però nei capoluoghi di provincia.
Viene inoltre introdotta un’area “bianca”, laddove si registri una incidenza dei contagi, per tre settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti. In queste zone non si applicano le misure restrittive previste dai decreti del Presidente del Consiglio dei ministri per le aree gialle, arancioni e rosse ma le attività si svolgono secondo specifici protocolli. Tuttavia, come anticipato, non sarà al momento uno scenario possibile per la Lombardia, seriamente candidata a diventare “rossa”.
Al decreto approvato ieri sera si aggiungerà nelle prossime ore un Dpcm nel quale, tra le varie misure, dovrebbe essere confermato il divieto di asporto dopo le 18 solamente per i bar, e non per i ristoranti.
È una vergogna che la nostra Lombardia, la più diligente in tutto, più tamponi, più vaccini, in quantità, più attrezzati in ospedali sia pubblici che privati, sempre piedi di ammalati provenienti dalle regioni del Sud, non attrezzati di ospedali sia pubblici, in maggioranza, ma non efficenti sia si strutture che di personale, e come ha detto Zaia pieni di PRIMARI, mandino al nord ammalati con operazioni complesse…..