Carcere a vita confermato per il medico comasco Leonardo Cazzaniga, ex responsabile del pronto soccorso dell’ospedale di Saronno, in provincia di Varese. La Corte d’Assise d’Appello di Milano ha condannato il camice bianco per dieci degli omicidi che gli venivano contestati, compresi due familiari dell’infermiera comasca e sua ex amante Laura Taroni. La corte lo ha invece assolto per ulteriori tre omicidi che gli venivano contestati. Confermato anche l’isolamento diurno.
Cazzaniga è accusato di aver ucciso i pazienti con un mix letale di farmaci somministrati ai malati in ospedale. In primo grado, nel mese di gennaio dello scorso anno, in tribunale a Busto Arsizio il medico comasco era stato condannato all’ergastolo per dodici omicidi, ai quali poi si era aggiunto un ulteriore caso sospetto.
La Corte d’Assise d’Appello di Milano ha poi dichiarato il non doversi procedere per prescrizione per i quattro medici della commissione ospedaliera, chiamata a valutare l’operato di Cazzaniga, che in primo grado erano stati condannati a 2 anni e sei mesi per favoreggiamento. Condannata invece l’Asst Valle Olona come responsabile civile.
Le parti civili
I familiari delle presunte vittime di Leonardo Cazzaniga sono in gran parte presenti al processo come parti civili. La corte, nella sentenza pronunciata oggi, ha revocato la costituzione a parte civile per i parenti dei tre pazienti per la cui morte il medico non è stato riconosciuto colpevole.
Il ricorso
Dopo la sentenza, in attesa delle motivazioni, la difesa di Leonardo Cazzaniga preannuncia comunque ricorso. “Andremo a vedere le motivazioni per vedere il ragionamento dei giudici, non siamo soddisfatti e sicuramente faremo ricorso in Cassazione”, ha dichiarato Andrea Pezzangora, difensore dell’ex primario insieme all’avvocato Ennio Buffoli.