Uno o più esemplari di amanita falloide, un fungo velenoso spesso mortale, avrebbe provocato l’intossicazione alimentare che è costata la vita a un uomo di 86 anni di Monguzzo e ha avuto gravi conseguenze anche sulla moglie della vittima e sulla badante che si occupava dell’anziano. Le due donne sono entrambe ricoverate in condizioni gravi, la prima al Sant’Anna e l’altra al Niguarda di Milano.
L’anziano, la moglie e la badante, in base a quanto ricostruito avrebbero fatto un pranzo a base di funghi sabato scorso. La stessa badante avrebbe raccolto almeno in parte i vegetali che poi lei stessa avrebbe cucinato. Nelle ore successive i tre si sono sentiti male e le condizioni si sono aggravate rapidamente, tanto che tutti sono stati ricoverati in ospedale, dove sarebbe stata accertato l’avvelenamento causato quasi certamente dall’amanita falloide, un fungo che provoca gravi danni in particolare al fegato e che è in molti casi letale.
Le condizioni dell’86enne, Giampaolo Mauri, si sono purtroppo aggravate rapidamente e l’uomo è morto all’ospedale Sant’Anna. Nello stesso presidio di San Fermo è ancora ricoverata la moglie del pensionato. La badante è invece ricoverata all’ospedale Niguarda di Milano e le sue condizioni, in base a quanto riferito nelle ultime ore sarebbero gravi ma stazionarie.
Dopo l’episodio di avvelenamento, Ats Insubria ricorda che gli esperti micologi dell’agenzia sono a disposizione gratuitamente per controllare i funghi raccolti dai cercatori e verificarne la commestibilità. Il dipartimento di Igiene e prevenzione sanitaria raccomanda “prudenza nel consumo dei funghi, soprattutto da parte dei principianti. È importante far sempre verificare i funghi eduli raccolti per accertarne la commestibilità, portandoli al controllo, in tempi ristretti, freschi, interi e con tutte le parti essenziali per il riconoscimento”.
Gli esperti di Ats Insubria invitano a “limitare il consumo di funghi soprattutto in pasti consecutivi e invitano ad evitarne il consumo a donne in gravidanza o allattamento e bambini nei primi anni di vita ma anche a soggetti intolleranti a particolari alimenti o farmaci e a chi soffre di disturbi di stomaco, fegato, intestino, pancreas”.
In caso di problemi dopo aver mangiato funghi è fondamentale andare subito in ospedale portando avanzi dei funghi consumati, residui della pulitura e tutti i funghi della stessa partita eventualmente conservati cotti, crudi o congelati.