(ANSA) – ISTANBUL, 15 LUG – Ricorre oggi il sesto anniversario del tentato colpo di Stato in Turchia. "Abbiamo difeso la nostra repubblica e la nostra democrazia", ha detto il presidente Recep Tayyip Erdogan, come riporta Anadolu, ricordando la notte del 15 luglio 2016, in cui morirono 251 persone e oltre 2.000 furono ferite. "Abbiamo mostrato ai nemici che la nazione turca non potrà mai essere messa in ginocchio e vendicato il sangue dei nostri martiri", ha affermato Erdogan celebrando i cittadini turchi che, dopo un appello in televisione lanciato dallo stesso presidente mentre il golpe era in corso, scesero in strada a Istanbul ed Ankara per opporsi ai golpisti. Secondo i dati di Anadolu, in 6 anni 24.388 persone, tra cui 150 generali, sono state espulse dalle forze armate mentre sono ancora in corso procedimenti giudiziari per 797 membri dell’esercito. Le indagini non hanno coinvolto soltanto militari ma anche civili e, in tutto, sono stati sospesi 150 mila lavoratori del settore pubblico, 292 mila persone sono state arrestate mentre ci sono state 2.500 condanne all’ergastolo per un ruolo nel colpo di Stato o legami con la rete affiliata al predicatore islamico turco – residente negli Usa – Fethullah Gülen, ritenuto da Ankara responsabile dell’organizzazione del golpe. I primi governi guidati da Erdogan furono sostenuti da Gulen, ma dal 2012 i rapporti tra i due si complicarono e in seguito al tentato golpe la magistratura turca ha definito terrorista la rete Feto, affiliata al predicatore islamico. (ANSA).