(ANSA) – BRASILIA, 17 LUG – La deforestazione nelle terre indigene dell’Amazzonia brasiliana con la presenza di popolazioni isolate è aumentata del 28% nel primo quadrimestre dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2022: è quanto rivela il bollettino Sirad-I dell’Istituto socio-ambientale (Isa) brasiliano, che ha registrato 319,6 ettari distrutti nelle riserve dei nativi. In base al monitoraggio – effettuato attraverso immagini radar e immagini ottiche ad alta risoluzione ottenute da satellite – marzo è stato il mese più critico, con 189,4 ettari disboscati. Il monitoraggio ha coperto un’area di circa 187.000 km quadrati costituita da 22 aree con presenza di popolazioni isolate, vale a dire 20 Terre indigene e due Unità di conservazione. Tra le più colpite risulta la Terra indigena Piripkura, nel Mato Grosso, che si è distinta per una nuova invasione avvenuta nel suo territorio. Il nuovo dato fornito dall’Isa è una doccia fredda per Luiz Inacio Lula da Silva, che proprio oggi, durante il vertice Ue-Celac in corso a Bruxelles, ha ribadito che il suo governo mira alla "deforestazione zero entro il 2030" e che "già in questo primo semestre è stata ridotta del 34% rispetto allo scorso anno". (ANSA).