(ANSA) – TEL AVIV, 14 OTT – Nel primo shabbat dopo l’attacco di Hamas nel sud di Israele, nella Grande Sinagoga di Tel Aviv pochi fedeli hanno partecipato alle preghiere del mattino. "In genere qui pregano centinaia di persone, oggi eravamo una cinquantina", spiega all’ANSA una mamma con due bambini piccolissimi. All’esterno è tutto chiuso, la città è vuota e silenziosa, più di un sabato qualunque. All’interno si è appena conclusa la Bar Mitzvah di un ragazzino e c’è un piccolo banchetto per i pochi presenti. "Di norma saremmo molti di più a festeggiarlo", aggiunge. "Tutti aspettiamo l’operazione militare a Gaza, siamo in attesa di rispondere all’attacco. Noi non volevamo questa guerra, ma i bambini uccisi non possono rimanere senza risposta. Dobbiamo reagire", aggiunge. Studiosa di storia, parla anche un po’ di italiano: "E’ grazie al mio lavoro". E aggiunge: "Quando i nazisti sono venuti in Italia, gli italiani hanno risposto, hanno combattuto. Noi dobbiamo combattere". "Sappiamo che non tutti i palestinesi sono di Hamas, che anche loro vogliono un altro futuro. Ma allora devono ribellarsi, cambiare chi li governa, è nel loro potere", è l’appello che rivolge anche alle popolazioni di Iran e Turchia, "Paesi che sostengono Hamas". "Andate avanti nella vostra lotta", dice: "Il mio messaggio è che un altro futuro per il Medio Oriente è possibile". (ANSA).