(ANSA) – GINEVRA, 02 FEB – Almeno 17.000 bambini sono "non accompagnati o separati" dalle loro famiglie nella Striscia di Gaza, dove la popolazione è concentrata a Rafah, nel sud, diventata una vera "fabbrica di disperazione". Lo afferma l’Onu. "Almeno 17.000 bambini (…). Questo equivale a circa 1% del totale della popolazione sfollata (1,7 milioni di persone)", ha detto il portavoce dell’Unicef per i territori palestinesi, Jonathan Crickx, intervenendo da remoto da Gerusalemme a una conferenza stampa a Ginevra. Crickx ha spiegato che è "estremamente difficile" ritrovare le tracce dei bambini, perché spesso "non riescono neanche a dire il loro nome" quando arrivano negli ospedali "feriti o in stato di shock". Nei conflitti, ha proseguito, i bambini che si ritrovano separati dai loro genitori spesso sono presi in carica da altri parenti. Ma attualmente a Gaza, dove la popolazione manca di cibo, acqua e rifugi, "anche queste famiglie allargate hanno difficoltà a rispondere ai bisogni dei loro stessi figli", ha spiegato Crickx. Secondo l’Unicef, più di un milione di bambini nella Striscia di Gaza, "quasi la totalità", hanno problemi di salute mentale ed hanno bisogno di un sostegno psicologico. "Presentano sintomi come livelli d’ansia molti elevati, perdità dell’appetito, non riescono a dormire e hanno attacchi di panico ogni volta che sentono i bombardamenti", ha raccontato il portavoce dell’Unicef. (ANSA).