(ANSA) – TRIESTE, 25 MAG – Riconoscere la somministrazione di cure palliative come un diritto umano per quanti versano in condizione di dolore grave, e garantire un accesso universale ai trattamenti che alleviano la sofferenza. Sono i due principi esposti nel corso del convegno internazionale sulle cure palliative "Overcoming barriers and borders in palliative care: 100-UniTs of opportunities", promosso dalla Società Italiana di Cure Palliative, con l’Università di Trieste (dove è cominciato ieri e continuerà oggi) e l’Iniziativa Centro Europea. Al convegno partecipano circa 200 tra medici, ricercatori e studiosi che si stanno confrontando sulle terapie, provenienti da diverse zone dell’Italia, e da Slovenia, Austria, Croazia, Kosovo, Albania, Macedonia e Serbia. Il comitato scientifico del convegno è coordinato da Raffaella Antonione, direttrice della Struttura Complessa Rete Cure Palliative e Hospice dell’Area Giuliana di Asugi e docente all’Università di Trieste. "Si tratta di un momento molto importante di interscambio e cooperazione con l’area dei Balcani in particolare – spiega Antonione – l’obiettivo è riunirci insieme per costruire percorsi comuni, e ci siamo riusciti, perché abbiamo sviluppato già contatti per future collaborazioni". L’Università di Trieste è impegnata da tempo sul fronte della formazione, con moduli didattici dedicati alle cure palliative nei percorsi curriculari della Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia e della Laurea in Infermieristica. L’ateneo è inoltre tra i primi in Italia ad aver attivato la Scuola di Specializzazione in Cure Palliative. (ANSA).