Via libera alla moschea di Cantù dopo anni di battaglia legale. Il Comune di Cantù ha firmato il documento che prevede il cambio di destinazione d’uso del capannone di via Milano, di proprietà dell’Associazione culturale Assalam, come disposto nell’ultimo pronunciamento del Consiglio di Stato.
Il Comune ha firmato oggi il permesso di costruire per l’intervento di: “cambio di destinazione d’uso da laboratorio ad attività culturali ricreative e per il tempo libero con opere di ristrutturazione edilizia e modifica dell’acceso carraio e della recinzione”. Nel documento si legge poi “con possibilità di utilizzo come luogo di culto conformemente all’accoglimento dell’osservazione al piano delle regole del Piano di Governo del Territorio”.
Per il Comune si tratta di un intervento obbligatorio dopo l’ultima sentenza del Consiglio di Stato. “Abbiamo rilasciato il permesso di costruire per cambio di destinazione d’uso in ottemperanza a quanto disposto dal Consiglio di Stato – commenta il sindaco Alice Galbiati – Preme sottolineare che l’efficacia del provvedimento è subordinata all’ottemperanza da parte dell’associazione del versamento degli oneri e all’aggiornamento del progetto del 2014”. “La possibilità di utilizzo a luogo culto – aggiunge Galbiati – è subordinata alla verifica di agibilità di pubblica sicurezza. Agibilità che, anche laddove ottenuta, non comporterà la modifica della destinazione d’uso dell’unità, ma solo la possibilità del suo utilizzo a luogo di culto a precise condizioni”. “Perseguendo come sempre l’interesse della nostra comunità – conclude la sindaca di Cantù – vigileremo con la massima l’attenzione affinché tutte le prescrizioni e condizioni siano rigorosamente rispettate”.