Nove persone e un elicottero per aiutare le popolazioni del centro Italia colpite dal sisma e dalla neve. Venti ore di volo, dodici interventi e sessanta persone soccorse nei dintorni di Teramo.
E’ il bilancio della missione dell’elisoccorso di Como, tracciato oggi dagli uomini e dalle donne appena tornati dall’Abruzzo: il comandante Gianfranco Molina, il copilota Riccardo Pozzetto e il tecnico Fabio Ciroi di Inaer Aviation Italia, i medici Simone Zerbi e Laura Cicciarella, gli infermieri Umberto Piccolo ed Elena Sala Peup, e i tecnici del Soccorso Alpino Stefano Pizzagalli e Alessio Bortoli (assente perché in servizio).
Una missione particolare, hanno spiegato i protagonisti. Abituati a ricevere un obiettivo, intervenire e soccorrere, i membri dell’equipaggio hanno dovuto adattarsi a una situazione nuova: spesso dovevano cercare e identificare persone che risultavano scomparse. Dovevano andare in località isolate e accertarsi delle condizioni salute di persone che, magari, non avevano bisogno di essere trasportate in ospedale.
Al di là dell’aspetto medico e sanitario, quella dei comaschi è stata una missione di aiuti umanitari alle popolazioni sommerse dalla neve e bloccate in casa.
Il lavoro, spiega il comandante, iniziava all’alba, ancora col buio. Primo volo da Teramo a Pescara, per il rifornimento. Poi, si attendevano le missioni. A Pietralta, l’equipaggio del 118 comasco è stato calato vicino a un rustico dov’erano accampate 30 persone senza gravi urgenze, ma in una situazione ogni ora più difficile, con i farmaci che iniziavano a scarseggiare: dalle classiche pillole per la pressione per gli anziani, alle medicine per l’epilessia di una bimba.
A Palombara di Castelli i comaschi hanno portato via una giovane incinta di 7 mesi, bloccata con il nonno e il bisnonno.
La donna, una volta in ospedale, ha fatto recapitare un toccante messaggio al primo medico dell’equipaggio.
Nei villaggi isolati l’elicottero – che poteva volare anche di notte – non riusciva a trovare spazio per atterrare, e così gli equipaggi venivano calati col verricello e camminavano con le ciaspole fino alle case. Cinque pazienti, tra i quali un bimbo di 20 mesi con la febbre alta, sono stati trasportati all’ospedale di Teramo, la base dell’elisoccorso comasco. Da giovedì a ieri medici e infermieri cercavano di assistere e tranquillizzare persone spaventate e isolate. Piloti, tecnici e copiloti lottavano con nuvole basse e condizioni meteo avverse.
Il tutto, ha ricordato Mario Landriscina, direttore del 118 lariano, mentre a Como la collaborazione tra Areu e Inar ha permesso di mantenere un elicottero in linea attivo anche durante la notte per le emergenze sul territorio. “Un risultato possibile – ha concluso Landriscina – solo con un grande lavoro di squadra”.