Il Dna incastra un albanese residente in provincia di Como a dieci anni dal reato: l’uomo è accusato di aver rapinato e stuprato una prostituta nel 2010.
L’episodio risale a dieci anni fa, alle porte di Pandino, nel Cremonese, lungo la strada Paullese.
Una prostituta rumena era stata avvicinata e costretta a salire su un’automobile. Poi era stata picchiata, derubata e costretta a un rapporto sessuale.
Era quindi stata trasportata all’ospedale di Crema, dove le erano state riscontrate contusioni al volto, alle braccia e al tronco. I carabinieri erano riusciti a prelevare materiale biologico dell’aggressore dai vestiti della ragazza: quel profilo genetico, acquisito e subito trasmesso alla banca dati ma rimasto ignoto per anni, si è rivelato ora decisivi. Gli specialisti del Ris di Parma hanno trovato corrispondenza fra il materiale prelevato nel 2010 e il Dna del 41enne albanese, residente in provincia di Como e già noto alle forze dell’ordine. L’uomo è stato denunciato alla Procura della repubblica di Cremona per sequestro di persona, violenza sessuale, rapina aggravata e lesioni personali.