Parte da Como la richiesta di introdurre test psicologici periodici per i piloti. Le indagini sullo schianto dell’airbus della Germanwings hanno rivelato che il responsabile della tragedia (che ha causato 150 vittime) è il copilota Andreas Lubitz nella cui storia risulta una sospensione dall’addestramento per una depressione.
Il comasco Vito Tummino, presidente della Federazione Italiana Società di Psicologia nonchè direttore dell’unità operativa di psicologia dell’azienda ospedaliera Sant’Anna ritiene necessario ribadire l’importanza di prevenire situazioni di pericolo, attraverso la diagnosi precoce e la disponibilità di trattamenti psicologici sin dagli esordi del disagio. <La tesi di suicidio-strage è quella accreditata e la domanda che l’opinione pubblica si pone è quale prevenzione viene messa in atto per accertare eventuali elementi di rischio suicidio dei piloti di aereo – dice Tummino in un comunicato ufficiale – Risulta evidente che l’attenzione alla sicurezza dei voli non può prescindere dalla condizione psicologica degli stessi piloti>.
<Esistono strumenti di valutazione del rischio suicidario, essi si avvalgono di informazioni utili alla rilevazione di fattori di rischio che possono essere legati ad esempio alla storia personale e a problemi economici – ha spiegato ancora lo psicologo comasco – Colloqui, test, questionari permettono di formulare un giudizio clinico sulla persona>.
Secondo lo psicologo comasco, i test e le misure di verifica attualmente previste una volta terminata la fase di formazione non sono sufficienti.