Il destino del Politeama, l’ex cineteatro di piazza Cacciatori delle Alpi ricalca quello della Ticosa. Lungaggini e burocrazia tengono inchiodato il destino dell’immobile. Mentre rimane ancora da fissare la data della prossima assemblea dei soci della Società Politeama, il cui 82% è nelle mani del Comune di Como, si discute del valore reale dell’immobile sul mercato. L’ex cineteatro è sottoposto a un duplice vincolo, da parte della Soprintendenza per la qualità costruttiva e la storia dell’edificio stesso e da parte del Comune che ha confermato di voler destinare l’ex cinema a un ruolo culturale. Tutto ciò configura un prezzo sul mercato che andrà riformulato in base alla fotografia della situazione attuale. Infatti è agli atti della società Politeama una perizia che valuta circa 5 milioni di euro il valore dell’immobile. È alle porte una assemblea dei soci cui il liquidatore Francesco Nessi sottoporrà una proposta di liquidazione secondo il codice di procedura delle vendite pubbliche. Di fatto, in questo modo il Politeama sarà sul mercato. Un collegio di periti sarà incaricato di un aggiornamento delle stime del valore effettivo dell’edificio alla luce dei vincoli e dello stato di degrado. C’è chi sostiene che costi meno abbatterlo e rifarlo, ma non è possibile. Obiettivo della Società Politeama è anche evitare l’entrata in campo di speculatori che una volta acquisito il bene lo tengano inattivo per anni. In attesa che si sbrogli la situazione di questa “Miniticosa” di Como che da tempo rischia di diventare un buco nero culturale ed edilizio, rimane per ora il Conservatorio Verdi, unico soggetto che finora si è detto interessato a gestire il Politeama, una volta investiti i 5 milioni necessari per rimetterlo in funzione ossia con un decoro sufficiente a ospitare lezioni attività di laboratorio e anche spettacoli.