E’ sotto shock Fabio Pozzoli, il 34enne canturino arrestato ieri con l’accusa di omicidio stradale colposo aggravato dalla guida in stato di ebbrezza. Un reato che, nei casi più gravi, prevede fino a dieci anni di carcere.
L’altra notte in viale Italia a Vighizzolo (Cantù) la sua Skoda Fabia si è scontrata frontalmente con la y10 sulla quale viaggiavano due genitori con la figlia di 16 mesi. La piccola, Aurora Sigi, è morta dopo due ore di disperati tentativi di rianimazione.
Pozzoli è risultato positivo all’alcoltest, e così nel primo pomeriggio è stato arrestato dai carabinieri di Cantù e portato al carcere Bassone di Como. Dove domani mattina il giudice per le indagini preliminari, Ferdinando Buatier de Mongeot, arriverà per l’interrogatorio di convalida.
E dove, stamattina, Pozzoli ha incontrato l’avvocato Marta Munafò del foro di Monza, legale di fiducia insieme con il collega di Como Giuseppe Del Campo. “Il mio cliente è molto provato, sotto shock”, spiega l’avvocato Munafò.
Continuano, intanto, le indagini coordinate dal pubblico ministero Antonio Nalesso. Stamane la Procura ha assegnato all’anatomopatologo Giovanni Scola l’incarico per l’autopsia sul corpo della bambina. Gli inquirenti vogliono poi chiarire eventuali profili di responsabilità del padre: la bambina morta nell’incidente, infatti, viaggiava senza il seggiolino. La normativa del Codice della Strada relativa al seggiolino e al trasporto dei bambini in auto è diventata più stringente a partire dall’inizio del 2017.