Sarebbe di un giovane del Gambia che aveva iniziato o forse appena concluso un percorso di richiesta di asilo il corpo scoperto ieri nei boschi di Tavernola, vicino ai Salesiani. E’ l’ipotesi sulla quale stanno lavorando gli uomini della squadra Mobile di Como per dare un nome all’uomo, ucciso sembra con un violento colpo alla testa.
L’identificazione della vittima dell’omicidio è il primo passo per poi procedere nell’inchiesta per individuare il responsabile del delitto. Gli inquirenti avrebbero una pista ben precisa che porterebbe appunto ad un giovane del Gambia che non viveva nel centro migranti dei Salesiani di Tavernola ma per strada.
Gli agenti della Mobile sembrano convinti che l’uomo sia stato ucciso altrove e poi abbandonato nel bosco. Diversi gli elementi che spingerebbero verso questa direzione. Prima di tutto, il fatto che il corpo era avvolto in una coperta ed era in una sorta di discarica. Difficile pensare insomma che in quel punto la vittima andasse a dormire. Attorno poi non ci sarebbero tracce ulteriori di sangue. Il giovane sarebbe stato ucciso con un corpo contundente, ma ulteriori risposte arriveranno dall’autopsia.
Per l’identificazione certa, potrebbe essere utile un’impronta che, nonostante il corpo fosse in avanzato stato di decomposizione, sarebbe comunque utilizzabile. Diversamente si dovrebbe ricorrere al Dna. Accanto al cadavere sono stati recuperati anche una serie di oggetti, tra i quali un braccialetto, che verranno analizzati alla ricerca di elementi utili.
Nel frattempo gli uomini della squadra Mobile di Como hanno ascoltato anche i responsabili del centro Salesiano che accoglie i migranti e che dunque potrebbero avere idee sui movimenti di stranieri in queste ultime settimane. Come detto tuttavia, se l’ipotesi che la polizia sta seguendo in queste ore dovesse essere confermata, la vittima non sarebbe stata ospite della struttura di Tavernola ma viveva per strada, senza un punto di appoggio, dopo aver avuto accoglienza in passato in un’altra dimora del Comasco.