Pagavano dai 150 ai 300 euro, per potersi infilare nel telone squarciato di un treno merci e sperare di arrivare, dopo un viaggio della disperazione, in Francia o, più frequentemente, in Germania.
Chi riceveva quelle somme, ora, dovrà rispondere di concorso nel favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Sei persone coinvolte, tutte di origine africana. Quattro colpite a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere (due arrestati, due latitanti) e due indagate.
L’operazione è iniziata nel dicembre del 2017, quando un gambiano si è presentato alla polizia di Como per denunciare di aver pagato 150 euro per arrivare in Germania.
Era stato portato in stazione a Milano, poi a Verona e qui imbarcato clandestinamente su un treno merci per la Germania, ma poi era stato scoperto al confine austriaco.
I poliziotti comaschi hanno iniziato così le attività di indagini, in collaborazione con i colleghi svizzeri, austriaci e tedeschi.
E’ stata smantellata una rete di africani, dislocati tra Como Monza e Milano, che si facevano pagare dai 150 ai 300 euro per imbarcare migranti (anche minorenni) sui treni merci, squarciando i teloni dei vagoni cargo. Viaggi terribili, al gelo, attraverso le Alpi, di notte. E anche pericolosi per la circolazione ferroviaria: in un caso un telone squarciato si è staccato, finendo sui binari e costringendo un treno a una frenata d’emergenza nel tunnel del Gottardo.
Il tragitto prevedeva una prima tappa in una stazione di Milano (Centrale o Lambrate), poi il trasferimento in tre scali del nord Italia: Verona, Gallarate o Novara, dai quali partivano i treni merci per la Germania.