Mafia in Lombardia: a Palazzo Pirelli è stato presentato il rapporto sulla presenza e l’infiltrazione mafiosa nella regione. Una ricerca dalla quale emerge che nel 2017 la Lombardia si colloca al quinto posto tra le regioni con il maggior numero di beni immobili e aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata.
Criminalità che si estende anche settori imprenditoriali come il turismo. “Negli ultimi anni sono divenuti sempre più evidenti i segnali di un interesse crescente da parte delle organizzazioni mafiose per il settore del turismo lombardo – si legge nel rapporto – Molteplici fattori hanno contribuito ad accrescerne l’attrattività: lo sviluppo di alcune aree geografiche, propense a ospitare un grande numero di turisti nella stagione estiva, la crescente offerta turistica soprattutto nelle aree lacustri lombarde (in particolare, nelle zone del Lago di Garda e di Como) in grado di ospitare un turismo di massa che comprende famiglie, anziani ma anche giovani frequentatori delle numerose discoteche presenti sul territorio; infine, la presenza di sempre più numerose case-vacanze soprattutto di proprietà di cittadini stranieri”.
Quanto al lago di Como, precisa il rapporto, si segnalano investimenti più contenuti nel settore turistico (rispetto alla zona del Garda) da parte della criminalità organizzata. I casi di cronaca segnalati si riferiscono a Valmadrera, Sorico e Menaggio.
Como viene citata tra le principali aree di infiltrazione nel divertimento notturno. Nella provincia sono attivi principalmente clan di ‘ndrangheta e cosa nostra.
Sempre la provincia di Como, viene citata nelle irregolarità nel ciclo dei rifiuti ma anche nello spaccio al dettaglio di droga, in particolare nelle aree boschive.
“Il problema criminalità – ha detto Riccardo De Corato – oggi non si ferma solo ai nostri confini nazionali. Le mafie straniere, infatti, da quella nigeriana, a quelle cinesi ed albanesi si sono pericolosamente saldate con la mafia italiana”.