Le armi trovate nella sua abitazione di Mozzate durante le perquisizioni di ieri dei carabinieri hanno portato ad una ulteriore accusa, con relativo arresto in flagranza di reato, per una donna di 32 anni, già tra i sette destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare eseguita dai militari dell’Arma per un vasto traffico di cocaina.
La 32enne comasca, secondo quanto ricostruito dai carabinieri di Mozzate, compagnia di Cantù, era tra i punti di riferimento del gruppo di spacciatori, albanesi e italiani, che riforniva la zona di Mozzate, Turate, Limido Comasco, Olgiate Comasco e alcuni paesi della provincia di Varese, in particolare Tradate e Cislago. Quando hanno eseguito l’ordinanza di arresto, ieri mattina, i militari dell’Arma hanno effettuato anche una perquisizione nell’abitazione della donna, dove hanno scoperto e sequestrato, oltre a hashish e cocaina, una pistola Smith & Wesson calibro 38 special con 10 proiettili di cui 5 inseriti e un’arma calibro 44 Magnum con 2 caricatori con 5 proiettili. In queste ore è stata chiesta la convalida dell’arresto in flagranza di reato per il possesso abusivo delle armi.
Oltre alla 32enne, ieri sono state arrestate altre sei persone tra le province di Como, Varese e Bergamo. Alcuni devono rispondere anche di estorsione in concorso per le presunte minacce e violenze tramite le quali si sono fatti consegnare decine di migliaia di euro dal proprietario di una sala slot di Mozzate.
Nelle prossime ore tutti gli arrestati saranno interrogati in carcere per la convalida e potranno decidere se dare la loro versione al giudice o avvalersi della facoltà di non rispondere. Nell’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Giuseppe Rose, compaiono anche altri nomi, almeno una ventina secondo le prime informazioni. L’indagine non è conclusa.