E’ “infondata” la richiesta di effettuare “vari accertamenti tecnici” in vista della proposizione “dell’istanza di revisione del processo” per la strage di Erba, inoltre “la difesa ha avuto a disposizione durante tutto il procedimento di merito” i reperti biologici e le intercettazioni che ora vorrebbe sottoporre a esame: lo scrive la Cassazione – e lo riferisce l’Ansa – nelle motivazioni del ‘no’, pronunciato lo scorso 17 novembre, al ricorso dei legali di Olindo Romano e Rosa Bazzi, i due coniugi condannati all’ergastolo per l’omicidio di quattro persone e il ferimento grave di una quinta, l’11 dicembre del 2006. Nella strage persero la vita Raffaella Castagna con il figlio Youssef di appena due anni, la nonna Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini. Ferito gravemente anche il marito di quest’ultima, Mario Frigerio.
Secondo la Suprema Corte – in modo “ragionevole ed equilibrato” – la Corte di Assise di Como nella sua ordinanza del 3 febbraio scorso, ha sbarrato la strada al ricorso sottolineando che “del resto, la presenza di elementi utili è soltanto ipotizzata, tanto è vero che la richiesta della difesa non poggia su alcun elemento di fatto o logico, ma si limita a rappresentare il rinvenimento di altri reperti, rispetto a quelli che già erano stati distrutti”.