“Per la Ticosa abbiamo visto solamente indicazioni generiche, più che soluzioni. Poi, le ultime azioni urbanistiche del Comune di Como hanno avviato l’insediamento di grandi distribuzioni in periferia. Mi chiedo come l’amministrazione di Como continui a incassare il consenso delle associazioni di commercianti, dato che la grande distribuzione è esattamente opposta alle esigenze del piccolo negoziante”.
Bruno Magatti torna sullo sviluppo – o sul mancato sviluppo – urbanistico della città di Como. La materia, complessa, assegnata all’assessore Marco Butti, è da due giorni oggetto di riflessioni e critiche. Elisabetta Patelli, presidente onorario dei Verdi lombardi, ha definito Como una città “senza progetto”.
E anche Magatti, già assessore nella precedente giunta Lucini, poi consigliere comunale di opposizione, vede una mancanza di progettualità.
“Le poche iniziative avviate da questa amministrazione sono state ricevute in eredità. In alcuni casi, come per il progetto dei giardini a lago, sono state persino fatte franare. Mi chiedo: come sarà la città tra dieci anni? Non solo l’assessore Butti, ma tutto il centrodestra non mi sembra in grado di elaborare una risposta. A Como esistono quartieri interi da ripensare. E più che “pensierini” non ho visto. Il politico dovrebbe essere espressione di una progettualità più alta. Mi auguro che in questo prossimo anno chi vuole rendersi disponibile come alternativa metta in campo le idee. In quattro anni – dice Magatti – l’amministrazione non ha fatto emergere nemmeno un’idea. La responsabilità politica, ovviamente, è dell’assessore. Ma la responsabilità ancora più grave e più ampia di questa amministrazione è l’aver pensato a sopravvivere”.