Ore decisive per il futuro del Casinò di Campione d’Italia dopo l’udienza, oggi in tribunale a Como del processo bis per il fallimento della casa da gioco. Un procedimento avviato dopo l’annullamento per vizi di forma della prima sentenza, quella del 2018 che ha portato alla chiusura della struttura. I giudici si sono riservati sulla richiesta della società di gestione di avere più tempo per mettere a punto un piano di lavoro che consenta di evitare il crack. La risposta del giudice relatore Marco Mancini e degli altri due componenti del collegio dovrebbe arrivare antro la fine della settimana.
I gestori del Casinò hanno chiesto dai 90 ai 120 giorni in più per completare il dossier sul rilancio della casa da gioco, richiesta alla quale si oppone la Procura di Como, che ha ripresentato l’istanza di fallimento, firmata dal procuratore della Repubblica Nicola Piacente e dal magistrato Pasquale Addesso.
Nella sua istanza in cui chiede ulteriore tempo per definire il piano di risanamento, la società di gestione fa riferimento alla legge fallimentare ma anche alla situazione legata all’emergenza sanitaria. Infine, sottolinea anche il ritardo della consegna, dopo l’annullamento per vizi di forma della prima sentenza di fallimento, delle chiavi della struttura e dell’accesso ai conti correnti. Se la richiesta della società di gestione non venisse accolta, di fatto si andrebbe verso un secondo fallimento. I giudici, al termine dell’udienza di oggi hanno preso tempo, ma la riserva dovrebbe essere sciolta entro pochi giorni.