Emergenza cinghiali, scende in campo anche la prefettura, che ha concordato con la polizia provinciale un piano di intervento per limitare la presenza degli ungulati in ambito urbano. Il problema infatti nelle ultime settimane ha interessato anche le aree abitate a ridosso del capoluogo, con incursioni perlopiù notturne che hanno destato notevoli preoccupazioni nella popolazione residente, oltre a costituire un rischio per la circolazione stradale.
Allarme soprattutto a Monte Olimpino e Garzola, oltre che a Cernobbio, dove sono stati avvistati interi branchi di cinghiali nelle aiuole cittadine e negli orti privati. Il prefetto Andrea Polichetti è intervenuto direttamente. “Dall’inizio di febbraio a oggi sono stati prelevati circa venti capi, sia attraverso l’abbattimento diretto in ore notturne che tramite l’uso di apposite trappole – fanno sapere in una nota dalla prefettura – Il problema è stato inoltre esaminato nell’ultima riunione tecnica di coordinamento dei responsabili provinciali delle forze di polizia”.
L’incremento dei cinghiali è legato alle norme per l’emergenza sanitaria che hanno determinato, soprattutto sul finire della scorsa stagione, la sospensione dell’attività venatoria di norma autorizzata nei territori a caccia programmata a ridosso del capoluogo. “Al piano di intervento potranno collaborare operatori volontari in possesso dei necessari requisiti – fanno sapere ancora dalla prefettura – nell’ambito di una procedura di pronto intervento posta sotto il diretto coordinamento della polizia provinciale. L’attività di prelievo dei cinghiali nell’ambito della cintura metropolitana proseguirà sino alla risoluzione del problema; successivamente saranno mantenute attive le trappole per la cattura sistematica, grazie anche alla ripresa dei controlli ad opera del personale del Parco Spina Verde”.