Sciopero dei dipendenti oggi alla Henkel di Lomazzo per protestare contro la decisione della società di chiudere entro giugno lo stabilimento comasco, operativo dal 1933. A rischio licenziamento oltre 150 persone.
Le organizzazioni sindacali compatte chiedono all’azienda di rivedere la decisione.
L’agitazione proseguirà e dopo lo sciopero di oggi, che domani coinvolgerà anche altre sedi della multinazionale tedesca, le iniziative continueranno.
Bipartisan intanto il sostegno arrivato ai lavoratori dai politici e rappresentanti delle istituzioni, a partire dai sindaci del territorio.
Coinvolto anche il neo ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti.
Luca Facheris, Presidente di Henkel Italia Operations, interviene nel giorno dello sciopero per confermare la posizione della società. “Il consolidamento in un unico sito della produzione di detergenti è stato deciso dopo una valutazione molto accurata – spiega – Dal 2016 a oggi i volumi di produzione sono calati di circa il 33% e l’andamento del solo 2020 non risolve una situazione di sovracapacità che è ormai un problema strutturale. Un’azienda come Henkel deve avere una visione strategica e guardare al lungo periodo: due stabilimenti in Italia non sono più sostenibili, il consolidamento è necessario per garantire stabilità e competitività”. “Crediamo – aggiunge – sia ora importante intraprendere una discussione con le rappresentanze sindacali riguardo le opzioni percorribili per ridurre l’impatto sociale della decisione, di cui siamo ben consapevoli”.