È la Lombardia il principale approdo dei profughi ucraini. Ma il primo pullman con a bordo i civili in fuga dalla guerra era arrivato ormai quasi un mese fa alla frontiera di Fernetti, fuori Trieste. Da quel giorno, al valico, sono transitate migliaia di persone. In Italia- fa sapere il Viminale– sono arrivati fino a oggi 99.788 ucraini: in maggioranza donne e bambini, diretti soprattutto a Milano e nel sud Italia.
“Continuano ad arrivare anche se nelle ultime settimane i flussi sembrano essere rallentati. Quando arrivano per loro, i beni di prima necessità” spiega Chiara Camber vice presidente dell’ Associazione Psicologi per i popoli FVG. Acqua, cibo. Ma anche dentifricio e spazzolino. Oltre la dogana ci sono dei bagni, un ambulatorio e differenti presidi di organizzazioni e associazioni specializzate nella gestione delle emergenze come la Protezione Civile e l’Unhcr.
“Solitamente arrivano da due tre giorni di viaggio. Milano, ci dicono è tra le prime mete, poi il sud Italia” spiega Camber. I profughi ucraini che arrivano in Italia, trovano accoglienza soprattutto da parenti e amici. Quando oltrepassano il confine di Fernetti però dice Camber, la prima parola è sempre “grazie”. O meglio, spasibo.
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