Le aziende italiane rappresentano un’eccellenza internazionale sul fronte dell’intelligenza artificiale applicata alla sanità. La conferma arriva dalla Winter School di Motore Sanità, la due giorni dal titolo “L’Innovazione cambia il futuro” che si è svolta a Villa Erba a Cernobbio. La conferenza è stata l’occasione per parlare di come riformare il sistema sanitario nazionale. La risposta si può trovare nell’innovazione tecnologica e nell’intelligenza artificiale.
Intelligenza artificiale anche per l’assistenza domestica
A Cernobbio diversi i laboratori dedicati proprio all’intelligenza artificiale, moderati da Roberto Soj, della direzione scientifica di Motore Sanità Tech, alla presenza di diverse aziende italiane all’avanguardia nel settore. Qui si è parlato di terapie innovative e delle potenzialità della robotica. Strumenti digitali e telemedicina – è stato spiegato – possono essere di grande aiuto sia nell’ambito della diagnostica, sia nei servizi di cura come l’assistenza domiciliare e ambulatoriale di pazienti anziani o cronici. “Per l’applicazione clinica dell’intelligenza artificiale – invece – è cruciale la qualità dei dati” è il messaggio lanciato dalla conferenza, dove si è parlato anche di regolamentazione, trasparenza e privacy. “Dobbiamo far sì che la questione privacy sia davvero uno strumento di tutela dei cittadini senza però limitare, come avviene oggi, le potenzialità di cura delle nuove tecnologie” sottolineano i relatori.
L’Intelligenza artificiale: l’esempio del San Raffaele
Portato come esempio dell’applicazione dell’intelligenza artificiale in sanità l’ospedale San Raffaele di Milano. Qui, durante l’emergenza Covid, si è sperimentato l’utilizzo di un sistema di intelligenza artificiale che consentisse il vaglio rapido in pronto soccorso del quadro polmonare dei pazienti.
Gli investimenti
Importanti gli investimenti nel settore – nei laboratori si è parlato degli attuali 100 miliardi messi nel piatto in area Ocse, che diventeranno 150 nel 2030 di cui il 50% da parte degli Usa. E poi i fondi del Pnrr, il piano di ripresa e resilienza, destinati al potenziamento delle cure di prossimità, all’assistenza domiciliare, alla telemedicina e alla digitalizzazione del sistema sanitario. Il futuro dell’assistenza – affermano i relatori – sta proprio nell’innovazione, nella ricerca e sviluppo, nella telemedicina e nella digitalizzazione, così si può ridisegnare un futuro sostenibile per la Salute in Italia.