L’impennata dei casi di influenza tra fine e inizio anno ha messo a dura prova la struttura (che in tutto il 2016 ha sfiorato i 30mila accessi), ma l’emergenza è stata gestita. Anche a Cantù il Pronto Soccorso ha dovuto far fronte a giornate di superaffollamento il che ha richiesto uno sforzo notevole da parte del personale che però – così come avvenuto in altri presidi del territorio – non si è tirato indietro. Un super lavoro che era stato necessario tempo prima quando il pronto soccorso in 8 ore è stato trasferito per consentire urgenti lavoro di ripristino ai locali in seguito all’allagamento (verificatosi a metà settembre).
E’ iniziata da queste considerazioni la mattina di festeggiamenti per il patrono all’ospedale Sant’Antonio Abate. Tradizionale giornata di bilancio per la struttura.
Partendo proprio dal Pronto Soccorso gli accessi in totale l’anno scorso sono stati 29.161 (di poco superiori a quelli del 2015). Si sono ridotti del 10% i codici rossi. Un dato, questo, che si spiega con la buona collaborazione della centrale operativa del 118 che ha dirottato in via Domea casi meno complessi, di contro sono aumentati, infatti, i codici minori.
I ricoveri (i numeri si riferiscono al periodo gennaio-novembre 2016) sono in lieve crescita, in particolare si è registrato un incremento dei casi di tipo chirurgico (2.807 in tutto) e dei ricoveri in regime di day hospital (complessivamente 1.695). In totale 3.298 i pazienti operati.
Il trasferimento a Cantù del reparto di Riabilitazione Cardiorespiratoria da Mariano Comense avvenuto lo scorso marzo ha portato a gestire 240 ricoveri in 9 mesi.
Bilancio man anche nuovi progetti come l’apertura di un servizio Dialisi con 12 posti e l’ampliamento dell’organico e la realizzazione (il cantiere procede spedito) del nuovo blocco operatorio.
La ditta incaricata sta realizzando la copertura del tetto, che sarà terminata in settimana. Il nuovo blocco chirurgico, in costruzione sopra all’edificio che ospita il Pronto Soccorso, sarà dotato di tre sale operatorie più una da completarsi in tempi successivi, sala preparazione e risveglio, locali tecnici, spogliatoio, magazzini e nuova centrale di sterilizzazione, adiacente al blocco.
Per la costruzione della nuova piastra è stato necessario un investimento di quasi 3 milioni e 200mila euro. di cui oltre 3 milioni assegnati dal Ministero della Salute e la restate quota dalla Regione.