Un calo dell’80% per quanto riguarda il turismo in Tremezzina che si trova a fare i conti con l’emergenza coronavirus. Pesantissime le ripercussioni sugli alberghi e le attività ricettive della zona che però guardano con fiducia al futuro, pur consapevoli che le difficoltà ci sono e ci saranno.
Il bilancio dei primi mesi del 2020 è stato tracciato oggi durante la presentazione delle iniziative di promozione racchiuse sotto il titolo “(Ri)partiamo dalla bellezza”.
Dopo i forti contraccolpi subiti a causa dell’emergenza sanitaria si punta in particolare ai turisti italiani in attesa di accogliere di nuovo gli stranieri. Il primo fine settimana di riapertura ha dato segnali incoraggianti con moltissime persone (in alcuni momenti – data la situazione – persino troppe) che hanno affollato le location del lago. Le aperture – lo scorso 22 maggio – di Villa Carlotta e Villa del Balbianello (per la quinta volta il bene FAI più visitato d’Italia) sono state un traino importante con quasi 1.700 visitatori (mille la prima e poco meno di 700 la seconda) solo nel primo fine settimana. Ovviamente in entrambi i casi gli accessi sono gestiti in sicurezza e rispettando le misure in vigore.
Per quanto riguarda gli alberghi si punta al turismo italiano e di prossimità, nella speranza di colmare il vuoto lasciato dai mancati arrivi dall’estero. “Di fatto – ha spiegato Alberto Cetti, Presidente Associazione Turistica Tremezzina – ci si è trovati con la cancellazione totale dei primi 6 mesi dell’anno, con quel che arriverà si spera almeno di coprire i costi vivi di personale e fornitori”. La maggior parte delle strutture è pronta a ripartire dal mese di giugno, c’è chi però prima di decidere una data attende notizie certe sulla riapertura delle frontiere e la ripresa dei voli internazionali.
L’obiettivo è riuscire, per chi può, ad allungare la stagione, compatibilmente con gli sviluppi della situazione sanitaria.
“Ripartiamo dalla bellezza dei nostri luoghi, in sicurezza – dice il sindaco di Tremezzina, Mauro Guerra – vedo senso di responsabilità da parte dei gestori dei nostri gioielli e questo – conclude – ci fa guardare con fiducia anche al lavoro dei nostri albergatori e degli operatori turistici”.