L’annunciato exploit di Fratelli d’Italia si è puntualmente verificato, ma la Lega ha retto il colpo. Il voto regionale in Lombardia ha comunque invertito gli equilibri nel centrodestra, con la Lega al 16% e Fratelli d’Italia al 25%.
La tenuta della Lega – e tutto sommato anche di Forza Italia – ha allentato le tensioni all’interno del centrodestra, che sarebbero state di difficile gestione in caso di pesi più sbilanciati. Con questi equilibri, a fronte di un presidente, Attilio Fontana, in quota Lega, il partito di Giorgia Meloni cercherà un forte contrappeso all’interno della giunta. Su sedici assessorati, sei dovrebbero andare alla Lega, due a Forza Italia e otto a Fratelli d’Italia, tra i quali la sanità. Sembra quasi scontata la nomina in giunta di Romano La Russa, fratello di Ignazio, peraltro uno dei primi a presentarsi a Palazzo Pirelli lunedì pomeriggio al materializzarsi della vittoria del centrodestra. Una casella fondamentale è l’assessorato alla Sanità, il ruolo in giunta più delicato e potente della Regione dopo la presidenza. Fratelli d’Italia avrebbe voluto nominare il farmacista deputato mantovano Carlo Maccari, il quale però dovrebbe lasciare Montecitorio. Fontana vorrebbe proseguire con Guido Bertloaso, ma in questo caso Fratelli d’Italia – rinunciando alla Sanità – vorrebbe un’ulteriore compensazione.
Da valutare, in chiave comasca, la posizione di Alessandro Fermi, presidente del Consiglio regionale uscente. Forte di quasi 14mila preferenze, il comasco ha i numeri per ambire a una posizione di rilievo nella nuova amministrazione regionale. Al momento non si esclude nulla, né un suo secondo mandato come presidente del consiglio, né suo ingresso in giunta.
Primo scenario. Se Fratelli d’Italia si ritenesse soddisfatta del peso ottenuto in giunta – con otto assessori “pesanti” e la vicepresidenza – potrebbe accettare di lasciare alla Lega la presidenza del consiglio. In questo caso, Fermi sarebbe in pole position.
Secondo scenario. Se Fermi diventasse assessore, Como passerebbe automaticamente da cinque a sei esponenti comaschi in Regione: in consiglio entrerebbe infatti Gigliola Spelzini, seconda classificata della Lega a Como. Che si aggiungerebbe ai consiglieri di maggioranza Anna Dotti di Fratelli d’Italia, Marisa Cesana della lista di Fontana, Sergio Gaddi di Forza Italia e all’esponente di opposizione Angelo Orsenigo, consigliere uscente e riconfermato del Partito Democratico.