Un’intera pagina di giornale per parlare direttamente con tifosi e simpatizzanti. Oltre mille parole in cui si parla di tutto: dal tentativo di rimanere in serie B, ambizione nobile ma che a questo punto e con questa classifica è praticamente un sogno, alla promessa che la società non fallirà.
Nella lunga lettera pubblicata oggi dal Calcio Como sui quotidiani locali, però, mancano alcune spiegazioni.
Si legge lunga difesa contro le presunte «baruffe e bufere societarie, fallimenti, vendite, lotte interne», ma non si legge nulla che chiarisca una volta per tutte le questioni relative centro sportivo di Orsenigo o all’ex presidente Angiuoni. Nel 2008 Angiuoni stipulò una fidejussione per il mutuo sul centro sportivo di Orsenigo: garanzia dalla quale, secondo il giudice, dovrà essere sollevato. Lo stesso giudice, vista la difficile situazione economica del Como, ha inviato gli atti in Procura per approfondimenti.
Ebbene, la società non chiarisce nemmeno come uscirà da questa vicenda.
Il club di via Sinigaglia assicura che «non fallirà e si iscriverà regolarmente ai prossimi campionati». Pur con «tanta amarezza», con soci «stanchi dell’indifferenza e delle critiche prive di fondamento».
La lettera attacca anche la «gente che vuol bene al Como solo a parole e che nei fatti, poi, agisce all’opposto». E ancora la sfida agli «ipotetici amici» e a tutti gli imprenditori comaschi che non hanno mai aderito e sostenuto il progetto. Il corpo centrale del documento spiega invece le difficoltà di gestione di una società di calcio e chiede che il Como venga giudicato soltanto con parametri interni al mondo del calcio e non come una comune società. «Se la magistratura» svolgerà verifiche d’ufficio «siamo molto sereni e assicuriamo finora la nostra collaborazione».
<Tutti gli emolumenti dei tesserati sono stati pagati – scrive il Calcio Como – entro ieri, ultimo termine utile>. Da ultimo, tra le cause delle difficoltà di bilancio viene inserito il ritardo di erogazione delle quote per i diritti tv.