La comunità dei siriani residenti nel Comasco, al centro dell’operazione di ieri contro un gruppo di presunti finanziatori del terrorismo, era già finita sotto inchiesta nel 2016. La procura di Como, con l’operazione Balkanica aveva portato alla luce un’attività organizzata di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, con servizi di trasporto illeciti verso il Nord Europa di migranti irregolari.
La base dell’organizzazione internazionale che gestiva i viaggi dei migranti era tra l’Erbese e il Canturino. E tra i componenti del gruppo c’era anche Subhi Chdid, 40enne residente a Ponte Lambro, tra gli arrestati nell’ambito dell’operazione di ieri contro i finanziatori del terrorismo. Il siriano è uno dei due comaschi – assieme con Ayoub Chaddad, 41enne residente nello stesso paese del Triangolo Lariano – accusato anche di finanziamento ai gruppi terroristici.
Il denaro guadagnato illecitamente con i viaggi dei migranti, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, non serviva solo a finanziare i gruppi legati al terrorismo di matrice islamica ma anche al tornaconto personale degli indagati. A Chdid viene contestato infatti anche il reato di autoriciclaggio. Parte del denaro trasferito in Turchia sarebbe stato infatti utilizzato per comprare e avviare un forno.
L’operazione di ieri contro i presunti finanziatori del terrorismo ha portato all’arresto di dieci siriani e ruota attorno a incessanti raccolte di denaro e trasferimenti continui di somme importanti in Siria, Turchia, Libano e paesi orientali per attività di riciclaggio ma anche per finanziare gruppi terroristici di matrice islamica, in particolare vicini all’organizzazione Al-Nusra.