Città deserte d’inverno e saracinesche abbassate. L’ipotesi della chiusura di alcune attività a causa dei rincari è confermata anche da Giovanni Ciceri, presidente della Federazione Italiana Pubblici Esercizi di Como. “La situazione è allarmante in tutta la provincia” spiega “la differenza è che nelle località turistiche si sta lavorando moltissimo, in quelle non turistiche il problema è differente. Il costo dell’energia ad esempio – per alberghi e ristoranti- (soprattutto nel secondo caso) non è sostenibile” commenta Ciceri.
Per questo motivo, secondo Ciceri, “d’inverno rischiamo di avere città semi deserte e saracinesche abbassate”. “Senza i numeri del turismo estivo e dati i rincari, per molte attività sarà infatti più conveniente non aprire affatto”.
E Continua il presidente della Fipe:“Da un’emergenza siamo piombati in un’altra. Aspettiamo risposte dalla politica e abbiamo già elaborato un documento per informare il Governo sui problemi e le necessità del settore”. Per quanto riguarda le difficoltà di ristoranti e alberghi di trovare personale, Ciceri ritiene che la vicina Svizzera (dove i salari sono più alti) non sia l’unico ostacolo. “In Italia, serve ripensare alla professione a livello scolastico. Sarà importante in futuro rendergli dignità a partire proprio dal percorso formativo” conclude Ciceri.