Nuovo colpo di scena nella crisi dell’exclave italiana in Svizzera. Campione d’Italia: si dimettono quattro consiglieri comunali e scrivono al ministro degli Interni Matteo Salvini.
“I sottoscritti consiglieri comunali Tanina Padula, Fiorenzo Dorigo, Domenico Deceglie e Michele Canesi consiglieri di maggioranza – oggi considerati minoranza dal Sindaco per manifeste divergenze di opinioni – chiedono un intervento deciso, forte, concreto e urgente per dare una svolta alla drammatica situazione del comune di Campione d’Italia – scrivono – Svolta che può essere risolta solo con l’urgente riapertura della casa da gioco”.
Buona parte della lettera è dedicata proprio alle sorti del casinò campionese, chiuso a fine luglio dopo la dichiarazione del fallimento della società che lo gestiva. “Il casinò rappresenta da sempre l’unico ed esclusivo volano dell’economia campionese da cui dipendono direttamente le sorti di un’intera comunità – scrivono i quattro consiglieri – Vi invitiamo ad ascoltare il nostro di grido di aiuto, da cui dipendono le sorti di circa 700 lavoratori del casinò, del Comune, dell’asilo e tutti i relativi servizi indotti, cittadini certamente non colpevoli per quanto accaduto negli anni a livello amministrativo. Mettiamo a disposizione le nostre dimissioni da consiglieri comunali, nella speranza che il nostro atto di responsabilità possa accelerare una risoluzione del problema, mediante l’intervento diretto delle istituzioni centrali competenti”.
I consiglieri allegano la lettera di dimissioni, nella quale sostengono come “l’unica strada per poter risolvere urgentemente la drammatica, sia far intervenire immediatamente le Autorità e le Istituzioni Centrali competenti, mediante lo scioglimento del Consiglio Comunale e la nomina di un Commissario Prefettizio, che rappresenta – a nostro avviso – la strada più celere ed immediata per la riapertura della casa da gioco”.
“Le dimissioni dei quattro consiglieri – commenta Vincenzo Falanga, della Uil del Lario – sono una scelta responsabile: questa amministrazione non può più incidere in modo decisivo sulle sorti del paese, occorre un intervento esterno”.