Passano gli anni, cambiano le amministrazioni ma alcuni servizi comunali continuano a produrre vertiginosi passivi nel bilancio di Palazzo Cernezzi. Si tratta, è doveroso precisarlo, di settori con una forte valenza sociale, educativa e sportiva dunque forse non catalogabili esclusivamente in termini contabili. Resta il fatto, però, che sul fronte degli asili nido, degli impianti sportivi e delle mense scolastiche i dati inseriti dagli uffici nel Documento unico di programmazione sono piuttosto impietosi.
A dire il vero, come da moltissimi anni a questa parte. Forse, da sempre.
Entrando nel dettaglio, le mense – tra le voci in questione – sono quelle che tra incassi e spesa pubblica se la cavano meglio. I proventi dei 567mila pasti offerti nel 2015 sono stati pari a 2 milioni e 377mila euro, ma il costo totale è stato di 2 milioni e 778mila euro, dunque con un disavanzo di 401mila euro.
Piccolo, inciso: nello stesso documento programmatorio – in altri capitoli – fa capolino anche il controverso tema del punto unico di cottura, ma dopo il flop dell’anno scorso anche per il 2017 il Comune alza bandiera bianca. Non è ancora stata trova alcuna sede idonea.
Veniamo ai 51 impianti sportivi della città, gestiti da Como Servizi Urbani ma sempre per conto dell’amministrazione. In questo caso, il buco economico è decisamente imponente. Gli incassi sono stati davvero poca cosa: 160mila euro. Il costo diretto a carico della collettività, però, è di un milione di euro. La differenza è dunque di ben 840mila euro.
Infine, un capitolo storicamente doloroso in termini economici al netto del livello alto storicamento riconosciuto: gli asili nido.
Qui, se possibile, la voragine 2015 per il servizio gestito direttamente dal Comune di Como si conferma davvero gigantesca, tanto da portare come noto alla chiusura dell’asilo Nuvoletta di Camerlata la scorsa estate. A fronte di una spesa di 5 milioni e 200mila euro euro, infatti, gli introiti dalle rette si fermano a un milione e 146mila euro. Il rosso è di 3 milioni e 700mila euro. Ma, per il 2017, nessun nuovo taglio sembra previsto.