L’ombra delle cartelle pazze si allunga su oltre 6.400 avvisi di sollecito inviati dal Comune di Como ai residenti nel capoluogo. Nelle ultime ore, più di un cittadino ha segnalato di aver ricevuto solleciti per il mancato pagamento della Tari, la tassa sui rifiuti, risalenti al 2014. Ma in alcuni casi, si tratta di avvisi inviati a contribuenti che hanno già regolarmente pagato il dovuto. Singolo errore o raffica di solleciti inviati alle persone sbagliate, con ingiusitificate richieste di versamenti di centinaia euro?
Per il momento è ancora difficile dare una risposta certa. Il dato sicuro è che per Palazzo Cernezzi sono 6.464 i cittadini che non risultano in regola con la Tari 2014, un numero esorbitante. Ma un’ammissione sul fatto che un numero ancora imprecisato di errori nelle spedizioni possa esserci, viene dalla stessa amministrazione.
“A volte – fanno sapere da Palazzo Cernezzi – può essere stato effettuato un errore di inserimento dei dati contenuti nel modello F24 da parte dell’intermediario che effettua l’operazione (Banca, Poste o lo stesso contribuente in caso di pagamento on-line), oppure del codice catastale del Comune”. Se così fosse, di fatto i soldi versati dai residenti in Como potrebbero essere finiti nelle casse di un altro Comune.
Altra possibile fonte di disguido, il pagamento effettuato per errore a nome di un familiare convivente e non del contribuente iscritto a ruolo, ma la casistica è molto ampia. La soluzione per chi avesse ricevuto il sollecito pur avendo regolarmente pagato? Una su tutte: produrre le copie dei pagamenti entro 30 giorni. Altrimenti, scatta la sanzione. Con beffa, nel caso dei cittadini in regola.
A volte mi chiedo come possono scoprirsi disguidi dopo anni. Gente che non paga le multe, permessi per disabili che sono morti, ma la gente si approfitta e basta?