Di male in peggio. Ieri la dura presa di posizione degli Eagles Cantù 1990 che hanno scritto al patron della Pallacanestro Cantù, Dmitry Gerasimenko, annunciando che quest’anno non saranno a Desio. Oggi la nettissima presa di posizione di Tutti Insieme Cantù, compagine di azionariato popolare nata nel 2014 arrivata a 300 soci, che in passato ha sostenuto i vertici russi ma ora ne prende le distanze.
Anche in questo caso il destinatario è uno solo, Dmitry, nessuno chiama in causa la moglie Irina, che pure riveste il ruolo ufficiale di presidente. E’ evidente dalle due missive che tutte le decisioni e le scelte definitive vengono imputate a lui.
“C’è stato un tempo in cui ti abbiamo creduto e un tempo in cui ti abbiamo voluto credere. Ora non ti crediamo più” questo l’incipit della nuova lettera pubblicata sulla pagina Facebook della Tic.
“Abbiamo accolto il tuo arrivo come un sogno – scrivono – Questo sogno però sta diventando un incubo”.
Riga dopo riga si arriva ai passaggi più duri.
“Dopo due anni di varie vicissitudini, riteniamo che sia giunto il momento di dire BASTA. E’ arrivato il momento di indicarti ancor più chiaramente quanto la tua famiglia si sia distaccata dalla nostra storia e dal nostro passato – si legge – quanto le tue scelte abbiano distrutto il tessuto sociale che circondava la Pallacanestro Cantù, quanto il tuo pessimo modo di gestire questa gloriosa società abbia allontanato tifosi e sponsor”
Il lungo sfogo prosegue.
“Il fatto di aver creduto in te ha procurato anche a TIC un grosso danno, dovuto alla perdita di credibilità agli occhi di diversi soci e il conseguente distacco degli stessi dalla nostra società – scrivono ancora i soci di Tutti Insieme Cantù – Abbiamo assistito in questi due anni ad un crescendo di errori che oggi, tutti sommati, ci hanno portato ad una situazione disastrosa, che ci pone sull’orlo di un pericolosissimo precipizio.
Le critiche alla gestione Gerasimenko includono le scelte tecniche, quelle amministrative e di comunicazione, la campagna abbonamenti, il settore giovanile oltre ai risultati sul campo della squadra.
Quindi le richieste. Serve – viene messo nero su bianco – “immediatamente un intervento da parte di persone preparate, professionisti che devono essere lasciati liberi di agire, con scelte oculate e programmatiche (…) Al fine di tutelare il nostro bene massimo che è la Pallacanestro Cantù”.
Il presidente di Tic, Mattia Paganoni, raggiunto al telefono non aggiunge altro. Non si sbilancia sui tempi e sulle prossime mosse, confida in una risposta a breve. “Rimaniamo in attesa” dice.