“I commercianti spendono dai 2.500 ai 6.000 euro all’anno per consentire ai clienti di pagare con bancomat e carte di credito. Una tassa occulta. Serve una tariffa “flat”, come per i telefonini, massimo 20 euro al mese e transazioni illimitate”.
E’ la proposta di Claudio Casartelli, presidente di Confesercenti Como, avanzata ai parlamentari comaschi (Chiara Braga e Mauro Guerra del Pd, Nicola Molteni della Lega Nord), con una lettera che pubblichiamo di seguito:
“Gentili Onorevoli, fra pochi giorni il Governo, all’interno della Legge di Bilancio, varerà le nuove norme per disciplinare l’uso del POS per i pagamenti con bancomat e carte di credito.
Negli ultimi due anni i costi per canone mensile e commissioni su ogni transazione hanno subito un incremento dal 19 al 40%. Mediamente la spesa per gli esercenti che se ne dotano supera i 2.500 euro all’anno, con punte che possono arrivare a superare i 6.000 euro per i ristoranti: si tratta di una grossa fetta di ricchezza sottratta al legittimo profitto d’impresa, quasi una tassa occulta che non ha giustificazioni tecniche.
Oggi tutte le transazioni non avvengono attraverso un operatore in carne ed ossa, ma in automatico grazie ad avanzati sistemi informatici. Tutti noi ricordiamo come venti anni fa il costo delle prime telefonate con un cellulare arrivassero a superare le 1.000 lire al minuto: oggi, grazie alla diffusione capillare dei telefonini, le compagnie possono offrire contratti con minutaggio illimitato a 12 euro al mese.
Pensiamo che la strada perseguita per i cellulari possa essere replicata per i POS: l’istituzione di una tariffa flat, con un canone mensile inzialmente non superiore ai 20 euro (con l’obiettivo realistico di arrivare in 5-7 anni a 12 euro), comprensivo di un numero di transazioni illimitato senza l’applicazione di alcuna commissione, permetterebbe sicuramente una diffusione capillare dei pagamenti con la moneta elettronica, con grande beneficio dei cittadini, dello Stato, degli esercenti, ma anche degli istituti bancari e di credito che opererebbero in un mercato fortemente allargato.
Vi chiediamo cortesemente di prendere in considerazione la proposta e di portarla all’attenzione del Governo affinché diventi legge“