Due scadenze, una tra un mese e una il prossimo anno saranno determinanti per il futuro del Casinò di Campione d’Italia, come emerso dalla riunione di oggi tra i rappresentanti sindacali e i due commissari chiamati a reggere le sorti del paese.
Entro il prossimo 15 giugno, il commissario del Governo Maurizio Bruschi, inviato a Campione d’Italia per cercare una soluzione al fallimento del casinò, consegnerà a Roma la sua relazione sulle possibilità futura di una riapertura per la casa da gioco. L’altro orizzonte è quello del prossimo anno. Se la soluzione allo studio, ovvero la riapertura del casinò grazie all’ingresso di nuovi capitali e soggetti, si rivelerà fattibile infatti, dovrebbe essere realizzata entro il 2020.
«Attendiamo il 15 giugno, poi toccherà alla politica prendere la decisione definitiva alla luce della relazione – spiega il segretario provinciale Uil Salvatore Monteduro – Ciò che si è intuito è appunto la ricerca da parte del commissario di nuovi soci pubblici che possano entrare nell’attuale società di gestione. Il commissario a breve inizierà una serie di consultazioni con enti quali la Regione e soggetti come la Camera di Commercio per capire un loro eventuale interessamento. Abbiamo proposto di interloquire anche con la Cassa depositi e prestiti».
Un percorso in ogni caso molto complesso vista anche l’intricata situazione giudiziaria. La prima istanza di fallimento del casinò è stata annullata per un vizio di forma dalla Corte d’Appello. La Procura di Como ha presentato una seconda istanza, ma la prima udienza, lunedì scorso, si è risolta di fatto in un rinvio, perché il giudizio è stato sospeso in attesa della decisione della Cassazione sul ricorso contro la decisione della Corte d’Appello presentato dalla Banca Popolare di Sondrio. Non se ne riparlerà probabilmente prima di un anno.
«Per risanare la società, occorrerebbe ritoccare la legge Madia sulle partecipate dagli enti pubblici e rivedere anche la legge che ha istituito il socio unico per il Casinò Campione – dice Matteo Mandressi, Cgil – visto che si stanno cercando appunto soci pubblici. La strada però non può che esser questa altrimenti passerebbero troppi anni se si attendesse la conclusione del’iter giudiziario. La comunità per allora scomparirebbe definitivamente».
Per quanto riguarda il Comune la speranza è che «alla scadenza del mandato del commissario prefettizio Giorgio Zanzi, fissata il 26 maggio, possa essere rinnovato il suo incarico alla luce del fatto che non ci sono candidati sindaco – aggiunge Luca Fogliata, Uil – Sarebbe utile avere continuità».
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