Contagi vicino a quota 92mila in Lombardia mentre a Como, con altri 19 positivi il totale dei cittadini che ha certamente contratto il virus dall’inizio della pandemia ha raggiunto quota 4.008. Complessivamente, con 6.637 tamponi i nuovi casi accertati sono altri 259 in regione.
Resta positiva la situazione dei ricoveri. Invariato il numero dei degenti in terapia intensiva, che restano 94 mentre cala di 98 unità quello dei malati ricoverati nei reparti ordinari, che sono attualmente 2.018.
Nelle ultime 24 ore si è ridotto anche il dato più drammatico, quello delle vittime, che sono 8 in più rispetto a ieri per un totale di 16.457.
In provincia di Como aumentano invece i nuovi contagi, con 19 casi accertati nelle ultime 24 ore.
“I dati di oggi risentono di 109 tamponi eseguiti a fronte della positività al test sierologico regionale sui cittadini, 8 tamponi conseguenti a sierologici su operatori socio sanitari e 17 su ospiti delle Rsa – ha spiegato l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera – Degli altri 125 cittadini positivi oggi, alcuni sono riferibili alla positività a seguito di sierologici privati”. “La maggior parte dei casi – ha continuato Gallera – risulta essere debolmente positivo. Questo elemento evidenzia la presenza di anticorpi e di tracce del virus, la cui insorgenza risale però alle settimane precedenti. Regione Lombardia ha deciso di avviare una massiccia campagna di screening con prelievi ematici a cittadini in quarantena, contatti di sintomatici, operatori sanitari, forze dell’ordine, personale dei tribunali. I tamponi, invece, vengono eseguiti sui cittadini che si rivolgono al servizio di emergenza urgenza, ai pazienti in fase di ricovero, a coloro che manifestano sintomi anche lievi, e ai loro contatti, segnalati alle Ats dai medici di base o dai datori di lavoro. Contestualmente sono state avviate importanti campagne di screening promosse da aziende private”.
“L’ampliamento della platea delle persone alle quali stiamo eseguendo il tampone, quindi – ha concluso Gallera – determina un maggior numero di positività che nella maggior parte dei casi non è legata a nuove insorgenze. Questo vasto sistema di screening serve proprio per prevenire e monitorare eventuali situazioni critiche, che al momento gli esperti delle Ats non evidenziano, soprattutto se si considera il fatto che siamo a un mese dal termine del lockdown”.